Le tavole di Francesca Mita veicolano, attraverso la materica sostanza dei suoi paesaggi, la fragile delicatezza del colore che nel prezioso incontro con l’oro si fonde in una seducente coltre di tangibili emozioni.

Luoghi irreali, dove il segno forte ed istintivo della sua pittura realizza una femminilità che nella memoria vede impresse quelle codificate ribellioni che, tipiche dei caratteri indomiti, hanno prodotto e raggiunto obiettivi importanti e condivisi da tutte.

Senza urlare mai, ma esprimendo una ferma volontà e delicata consapevolezza lo spirito di un’essenza complessa incapace di immobilizzare le proprie sensibilità in un unico ruolo. Non a caso infatti il suo viaggio nell’arte conduce attraverso un’indiscutibile talento alla realizzazione di una toile d’araignee (ragnatela) dalle molteplici ed infinite architetture.